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Il territorio dei "Monti Azzurri"

“…e che dolci pensieri immensi, che dolci sogni mi spirò la vista di quel lontano mar, quei Monti Azzurri, che di qua scopro, e che varcar un giorno io mi pensava, arcani monti, arcana felicità fingendo al viver mio !” Giacomo Leopardi

 

Così il poeta Giacomo Leopardi descriveva dal Colle dell’Infinito di Recanati quella parte di Appennino a cavallo tra le province di Macerata, Fermo e Ascoli Piceno. Questo territorio, definito dei piccoli incanti, presenta una serie di morbide colline che anticipano il paesaggio suggestivo dei monti Sibillini e seguono il percorso parallelo delle vallate dei fiumi Chienti e Potenza. L’incanto si riferisce a quel particolare intreccio di suggestioni naturalistiche e culturali tipiche di questo territorio. Sulle colline alle pendici dei Sibillini, che sono un mosaico di colori diversi che variano con le stagioni, si adagiano antichi borghi medioevali che hanno conservato pressoché intatta la loro struttura urbanistica originaria e che pertanto si integrano perfettamente nell’ambiente circostante. E la suggestione di tempi lontani torna a rivivere nei paesi che si vestono di tornei o di giostre medievali, di cortei e sfilate, di bandiere e di fiamme frementi nell’aria dorata dei tramonti estivi per generare ancora una volta tanti, infiniti piccoli incanti…

 

Il territorio

Il territorio dei ‘Monti Azzurri’ è sinonimo di vacanza attiva, piacere e tranquillità, ma anche cultura, benessere, wellness e percorsi enogastronomici. Oltre a Sarnano, l’area è composta dalle seguenti località, distanti solo pochi chilometri da essa: Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo, Colmurano, Gualdo, Loro Piceno, Monte San Martino, Penna San Giovanni, Ripe San Ginesio, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Serrapetrona e Tolentino. Ogni paese possiede un carattere unico, con grandi peculiarità culturali e naturalistiche tutte da scoprire. La grande ricchezza di questa terra la conosci dai frutti: dal profumo dell’olio, dal gusto della mela rosa dei Sibillini, dalla vivacità della Vernaccia rossa.

 

Crivelli e i crivelleschi

Il territorio dei ‘Monti Azzurri’ offre alcuni dei più importanti esemplari della pittura marchigiana quattrocentesca caratterizzata dalla presenza e dall'influsso dell'artista veneto Carlo Crivelli. Testimone raffinato del decorativismo tardogotico e al tempo stesso interprete delle conquiste rinascimentali, prima fra tutte la prospettiva, è presente con il polittico di Monte San Martino, a cui lavorò insieme al fratello Vittore, responsabile quest'ultimo di altri polittici conservati nella stessa chiesa e di una preziosa opera oggi nella Pinacoteca di Sarnano. Il linguaggio crivellesco si estende nella regione e perdura nel tempo, attraverso l'attività di Lorenzo d'Alessandro, di cui ricordiamo la Madonna della Misericordia nella chiesa di Caldarola, di Stefano Folchetti e di Vincenzo Pagani di cui Sarnano ospita importanti tavole.

 

Monti Azzurri e Musei

Una rete museale che collega, in un percorso culturale, le bellezze e le preziose risorse di un territorio. E' un cammino alla scoperta di piccoli incanti, che spesso si rivelano vere e proprie opere d'arte, di grande pregio.
Basti pensare alla capillare diffusione di opere pittoriche del '400, ma anche ai contenitori architettonici come le chiese, i castelli, le fortificazioni e gli antichi palazzi. Tutte opere dell'ingegno che accolgono altrettante ispirazioni di un'arte raffinata e colta, curata e attenta ad ogni particolare. I luoghi dei monti azzurri conservano, raccolgono e custodiscono collezioni di rara bellezza, come quelle del martello, delle armi e dell'avifauna, ma anche gli ex voto, le ceramiche, le suppellettili religiose, fonte di una radicata cultura e tradizione popolare. Ad ogni luogo un suo incanto. Ma affinché ogni preziosità non resti isolata, chiusa in se stessa, nasce una vera e propria rete museale, che la rende visibile, collegabile ad altre forme di arte, che la avvicina al territorio. Da qui la denominazione "Monti Azzurri e Musei", quasi ad indicare una sorta di percorso ideale fra i monti, alla scoperta di ciò che le civiltà hanno lasciato.
Piccoli musei che diventano un unico grande museo del territorio, rafforzando un'immagine anche culturale dei ‘Monti Azzurri’, che merita di emergere in tutto il suo splendore.
Non solo dunque piccoli incanti, ma anche grandi meraviglie, come i famosi polittici di Crivelli, Boccati e di altri pittori, che vanno vissute e conosciute nella loro dimensione, girando, da una valle all'altra, da una collina all'altra, per comprendere a fondo le radici storiche, sociali e culturali di un pensiero e di una civiltà.

 

De Magistris, pittore visionario fra Lotto e El Greco

Simone De Magistris di Caldarola è uno dei maggiori protagonisti della scuola pittorica marchigiana della seconda metà del XVI secolo di cui rimangono sul territorio dei ‘Monti Azzurri’ numerose opere.
Noto per il suo legame con la cultura figurativa di Lorenzo Lotto pur essendo rimasto nella bottega del maestro solo per pochi giorni, Simone è ormai riconosciuto come uno degli esponenti più significativi dell'arte della Controriforma, nel periodo in cui, dopo il Concilio di Trento, la Chiesa proponeva precisi dettami nel campo delle immagini come veicoli delle storie e dei significati sacri. Col suo linguaggio manieristico, caratterizzato nella maturità da un colorismo acceso e dal cangiantismo che sfaccetta le superfici, il De Magistris si rivela infatti interprete sensibile della committenza ecclesiastica, fra cui ricordiamo ad esempio il cardinale Evangelista Pallotta di Caldarola.

 

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