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Il Parco nazionale dei Monti Sibillini

Uno scrigno di natura, tradizioni e leggende

 

Il Parco nazionale dei Monti Sibillini, situato nel cuore d’Italia, a cavallo tra Marche e Umbria, è uno dei gioielli del turismo ambientale italiano, dove si possono ammirare scenari incantevoli. Caratteristica del Parco è l’estrema varietà intesa sia in termini antropologici, che morfologici delle varie zone. Piccoli insediamenti, paesi, aree abitate estreme ed una natura forte e selvaggia sono indissolubilmente legati gli uni agli altri. Il settore settentrionale, caratterizzato dal suggestivo lago di Fiastra e dai Prati di Ragnolo è una zona di media quota che per le splendide fioriture primaverili è stata anche chiamata il “versante fiorito”. Ad Ovest il parco è solcato dalle gole della Valnerina: strette e verdeggianti, antiche vie di transumanza, ancora oggi ricche di castelli e torri di vedetta. A Sud il Parco si trasforma con i Piani di Castelluccio, la cui origine tettonica ha disegnato un panorama particolarmente suggestivo sia per la sua ampiezza che per l’armonia delle forme e dei colori. Ad est le vette assumono un aspetto più maestoso, l’ambiente è più aspro e le gole più profonde. Estesi boschi e faggi d’alto fusto caratterizzano questa zona. Il Parco dei Sibillini è costituito da una catena montuosa di origine calcarea, formata da più di venti cime superiori ai duemila metri, tra cui il monte Vettore, il pizzo della Regina e il monte Sibilla. Proprio sul monte Vettore, in una conca a 1941 m., c’è il famoso Lago di Pilato. Nei settantamila ettari tutelati vivono il lupo, l’aquila reale, il falco pellegrino, la poiana, il camoscio, e numerose altre specie. L’abbondanza di flora e fauna gli ha fatto meritare il premio del WWF per la biodiversità. Una rete di sentieri copre il territorio del parco, tanto da formare l’itinerario del Grande Anello dei Sibillini, alta via appenninica di grande fascino. Ogni sentiero è una scoperta, ogni vetta un panorama mozzafiato. Montagna e paesi, gente e natura da sempre insieme, inscindibili: il Parco dei Sibillini è questa gente, questi luoghi, queste tradizioni.

 

Versante fiorito

Comprende la zona più settentrionale del Parco con i prati di Ragnolo dove, nel periodo primaverile ed in quello si possono osservare splendide fioriture di orchidee, liliacee ed altre interessanti specie come la fritillaria dell’Orsini, il narciso o l’astro alpino. Nella valle del Fiastrone, impressionante forra scavata dalle acqua, si trova la Grotta dei Frati, antico e suggestivo eremo dei monaci Clareni, dell’anno mille, raggiungibile attraversando il magnifico canyon delle Lame Rosse. Risalendo lungo il fiume, a monte del lago di Fiastra, dove si rispecchiano le vette dei monti circostanti, si possono raggiungere la suggestiva valle dell’Acquasanta con le sue splendide cascate e la grotta dell’Orso, toponimo che testimonia la passata presenza di questa specie anche su Sibillini. Appartengono a questo versante i comuni di Acquacanina, Bolognola, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, San Ginesio.

 

Versante storico

La tradizione vuole che Visso, sia stato fondato ben 907 anni prima dell’era di Roma e che, dal suo riconoscimento come libero comune e fino all’invasione napoleonica, fosse diviso in cinque distretti chiamati “guaite” che comprendevano anche Ussita e Castelsantangelo. Un territorio ricco di castelli e torri di vedetta, che ancora oggi caratterizzano la struttura di numerosi centri abitati. Dal punto di vista naturalistico, in quest’area, risultano interessanti le gole della Valnerina, scavate dall’impetuoso fiume Nera, e il massicio montuoso del monte Bove. Appartengono a questo versante i comuni di Castelsantangelo sul Nera, Pievebovigliana, Pievetorina, Ussita, Visso.

 

Versante sacro

Cuore di questo importante settore del parco è Norcia , patria di S. Benedetto patrono d’Europa, famosa per il suo splendido centro storico. Da qui partono le escursioni: alle "marcite", originale sistema di irrigazione permanente dei prati realizzato, secondo alcuni, sin dai tempi dei Monaci Benedettini; ai Piani di Castelluccio, che sono costituiti da due ampie piane di origine carsica, in mezzo alle quali si erge l’omonimo centro abitato; all’Abbazia di S. Eutizio, fondata alla fine del V° secolo e divenuta famosa per la capacità dei monaci di curare i malati con le preziose e medicamentose erbe dei Monti Sibillini. Appartengono a questo versante i comuni di Norcia e Preci.

 

Versante magico

I Sibillini nel medioevo erano conosciuti in tutta Europa come regno di demoni, negromanti e fate. Fra le numerose leggende le più famose sono quelle della Sibilla, "Illustre profetessa" che viveva in una grotta sita sull’omonimo monte e quella di Pilato secondo la quale il corpo esanime del famoso procuratore romano fu trascinato da alcuni bufali nelle acque rosseggianti del "demoniaco" lago, sito nell’alta incisione valliva che attraversa longitudinalmente il massiccio del Vettore. Poco distante si trova le Gole dell’Infernaccio, in cui aleggiano ancora i ricordi di antichi riti negromantici e suggestivo esempio dell’ erosione operata dal fiume Tenna sui calcari della zona. In tutto questo settore, unitamente a belle faggete d’alto fusto, vegetano alcune specie rare come la stella alpina e la genziana ed è possibile incontrare anche il lupo e l’aquila reale. Appartengono a questo versante i comuni di Amandola, Arquata del Tronto, Montegallo, Montefortino, Montemonaco.

 

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